Book Journal TACCUINO DI VIAGGIO

Itaca è nata come frutto della consegna di san Giovanni Paolo II al Meeting di Rimini del 1982 a costruire «una civiltà che nasca dalla verità e dall’amore».
Il nostro lavoro ha questo scopo: che ogni persona possa trovare la verità di sé e la fraternità con gli altri uomini. Da qui nasce il nostro nome, Itaca, ispirato al viaggio di Ulisse.
Ulisse è il prototipo dell’uomo.
Il suo era un viaggio verso il centro, verso Itaca, cioè verso sé stesso.
Tutti noi siamo un po’ come Ulisse.
In ogni viaggio si rischia di perdersi. Se si riesce ad uscire dal Labirinto, a ritrovare il proprio focolare, allora si diventa un altro essere.
Mircea Eliade
Viviamo in un tempo nel quale – come ne La storia infinita di Ende – il vuoto avanza. Per questo abbiamo scelto di mettere in luce e proporre libri che narrino l’esistenza del bene, del vero, del bello. Libri che risveglino il cuore. Certi che la vita può sempre rinascere e fiorire.
LIBRI CHE SIANO COMPAGNI DI VIAGGIO.
«Ciò che vuoi accendere negli altri deve prima di tutto ardere in te».
Gli anniversari sono occasioni privilegiate per riguardare la propria storia.
Alle pagine di questo Taccuino di Viaggio abbiamo affidato la memoria di come, 35 anni fa, è nata Itaca, e il racconto della nostra attività, del cuore che in essa si esprime.
Due libri ne sono l’espressione più compiuta:
• Perché tu sia felice
Eucaristia, nutrimento della vita
• Storia di Gesù
Un dono disceso dal cielo
Li ho scritti in occasione delle Prime Comunioni e Cresime dei miei nipoti per trasmettere a loro ciò che a mia volta ho ricevuto.
Esso ha dato un orizzonte e un senso alla mia vita, rendendola intensa, ricca, bella: è ciò che desidero per loro.
Itaca esiste grazie a questo prima, a ciò che ho incontrato e riconosciuto come vero e buono, tanto da desiderare di comunicarlo a tutti, fino ai confini del mondo.
Scrivendo per i miei nipoti, ho compreso che si scrive per uno che si ama.
Ogni libro che pubblico porta in sé il desiderio che chi lo acquisterà o lo riceverà in regalo possa sentirsi amato e intuire che nel mondo è viva e operante una vittoria, un Fatto che ha sconfitto il male e la morte.
È questa vittoria che, sola, rende possibile e affascinante l’arduo cammino della vita.
Emblematico l’episodio dei due discepoli di Emmaus i quali si allontanano da Gerusalemme col cuore gonfio di una grande delusione: la loro speranza era morta.
Improvvisamente uno sconosciuto si affianca a loro: li ascolta, poi con le sue parole rischiara la loro mente e il loro cuore riprende ad ardere.
Questo desideriamo siano i nostri libri: compagni di viaggio che diano luce, riaccendano la speranza e facciano ardere il cuore.
Eugenio Dal Pane Fondatore di Itaca
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di Eugenio Dal Pane
sono nato e cresciuto in terra di Romagna in una radicata tradizione contadina. Fin da bambino ho sentito una profonda attrattiva per tutto ciò che è cultura. Nella mia giovinezza ho avuto la possibilità di imbattermi in persone – tra cui diversi sacerdoti– di grande umanità e solida formazione culturale.
In loro la conoscenza non aveva alcun carattere
intellettualistico, ma il sapore di qualcosa che aveva a che fare con la vita e il suo significato più profondo.
Ascoltarli mi affascinava: le pagine della storia, i geni artistici, i testimoni diventavano compagni di viaggio, alimentavano il mio desiderio di una vita piena e spesa perché tutti potessero conoscere quelle pagine.
Mi iscrissi a Filosofia e già prima di laurearmi iniziai a insegnare religione, poi, dall’anno seguente, italiano e storia. Per quindici anni mi dedicai con passione all’insegnamento e all’educazione dei giovani, mosso dal desiderio che potessero percepire e sperimentare ciò che io sentivo così profondamente vero, certo che fosse quella la mia strada.
Nell’agosto 1982 san Giovanni Paolo II intervenne al Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini, concludendo con una consegna:
«Generare una civiltà che nasca dalla verità e dall’amore! Fratelli e sorelle, costruite senza stancarvi mai questa civiltà!
È la consegna che oggi vi lascio.
Lavorate per questo, pregate per questo, soffrite per questo!».
Quella consegna mi spinse a dedicarmi con ancora più intensità all’organizzazione di attività culturali e alla pubblicazione delle trascrizioni degli incontri del centro culturale La Traccia di Imola.
Non disponevo di mezzi professionali: per l’impaginazione utilizzavo, al posto di un vero tavolo luminoso, una cassetta di compensato. Due neon posti sul fondo illuminavano il vetro sovrastante sul quale ponevo un foglio di carta millimetrata. In tal modo potevo rispettare la gabbia tipografica e far sì che le pagine risultassero uguali e ben ordinate. Battevo i testi con una macchina da scrivere Olivetti, che era in grado di allineare i testi su entrambi i lati, e stampavo poi in tipografia.
Il passaggio dal ciclostile (altri tempi!), con cui tanti centri culturali stampavano le loro dispense (c’era fame di prodotti culturali!), alla stampa offset fu una grande novità.
La scelta di puntare sulla qualità del prodotto – molta cura dedicavo alla revisione dei testi trascritti – fu ampiamente ripagata. I quaderni che raccoglievano i Corsi maturandi riscossero ampio successo e gettarono le basi di Itaca. Ne stampavo duemila copie e li portavo con me ai vari raduni nazionali di insegnanti a cui partecipavo e li lasciavo ad alcuni amici in conto vendita perché li diffondessero nelle loro città. In questo modo iniziavo, del tutto inconsapevolmente, l’attività di editore e distributore.
Quando ripenso a quel lungo arco di tempo che ha preceduto la costituzione di Itaca, mi rendo conto che l’attività culturale era inevitabile per me, il segno di un compito che allora si andava preparando, di cui gli anni dell’insegnamento sono stati un momento fondamentale per la sensibilità educativa che hanno generato.
Condivisi con alcuni amici la passione che mi muoveva e nel dialogo con loro maturò l’idea di fondare una cooperativa per poter sviluppare un’attività che mi attirava sempre di più. La costituzione ebbe luogo il 16 dicembre 1989 a Lugo di Romagna. Scopo:
«contribuire al rinnovamento culturale della società e alla realizzazione di una convivenza più umana».
Non avevamo risorse, ma un obiettivo chiaro: editare, promuovere e diffondere prodotti editoriali, anche di altri editori, che favorissero una coscienza critica della realtà.
Coniai lo slogan Libri come compagni di viaggio.
Non il viaggio per il viaggio, ma il viaggio per trovare il senso, sé stessi, la casa, cioè la compagnia e la fraternità con gli altri.
Qualche tempo prima avevo letto un’intervista a Mircea Eliade nella quale egli diceva che Ulisse è l’emblema dell’uomo che nel labirinto della vita rischia di smarrirsi, ma se trova la strada per ritornare a casa, a Itaca, allora egli diventa un altro essere.
Avevo trovato il nome per quel tentativo: Itaca.
Ciò che muoveva me e quegli amici disposti ad aiutare i primi passi era un’idea di cultura come il lavoro attraverso il quale l’uomo si prende cura di sé per diventare di più sé stesso. Volevamo entrare nel cuore del dramma della vita, raccontando la sua irriducibile positività. Il primo catalogo raccoglieva pubblicazioni per lo più ai margini dei circuiti commerciali, ma che documentavano una vita che scorre, anche laddove il potere cercava di soffocarla.
Dopo poco capii che Itaca aveva bisogno di una dedizione maggiore e per poterla sviluppare, avrei dovuto lasciare l’insegnamento. Fu una scelta molto sofferta e piena di
dubbi. Ero sposato da 14 anni, avevo due figlie. Rinunciare a uno stipendio sicuro per un’impresa dal rischio altissimo – come in molti mi facevano notare– sembrava un salto nel vuoto. Decisi di farlo, sostenuto e incoraggiato da mia moglie. Al bilancio familiare provvedeva lei col suo lavoro da insegnante, mentre io contribuivo in maniera seppur minima con un lavoro part-time.
Non avevo esperienza del settore; mi sentivo l’ultimo arrivato ed ero consapevole di avere tutto da imparare. Quanta strada per conoscere persone, ascoltarle, chiedere consigli! Quanta strada e tempo per portare i nostri libri dove poteva esserci un mercato!
Rendendomi conto che la grande distribuzione libraria non sarebbe mai stata interessata a certi prodotti editoriali, aprii un sito di e-commerce www.itacalibri.it: era il 1998.
Fu quello l’anno della svolta. Un problema di salute mi costrinse quasi all’inattività per sei mesi, eppure proprio in quei mesi maturarono circostanze decisive per la crescita e il consolidamento di Itaca (un Altro era all’opera per me), che furono molto repentini.
Nell’arco di tre anni mi ritrovai con una decina di collaboratori. Non li ho mai chiamati dipendenti. Certo, io portavo la responsabilità dell’azienda, ma vedevo in loro persone che Dio mi aveva dato per collaborare all’opera che mi aveva affidato. Non tutte frequentavano la Chiesa, ma a Itaca si sentivano a casa. Per me era quello il test della bontà della nostra esperienza, che nel luogo di lavoro chiunque potesse fare una esperienza positiva per sé, accorgersi di crescere nella propria umanità, ritrovare fiducia nella vita, fiorire umanamente, sentirsi stimato, valorizzato, rispettato nella propria identità e libertà.
Ho concepito l’azienda sul paradigma del monastero benedettino, ponendo al centro la felicità dell’io.
Così nel tempo è cresciuto un luogo di lavoro dove l’esperienza di un bene su di sé, di un abbraccio e di un amore al proprio destino è diventata sorgente di indomita costruttività, di cura nel lavoro, di vivo desiderio di contribuire con tutto sé stessi all’opera comune che ci è stata affidata.
Del resto come potremmo dire che col nostro lavoro vogliamo ridestare la speranza degli uomini se questa non fosse la quotidiana tensione tra noi? Ciò che vogliamo comunicare agli altri con i libri deve prima di tutto ardere, accadere in noi e tra noi: di questo sono profondamente convinto.
Itaca è un’azienda a larga prevalenza femminile. Negli anni sono state numerose le maternità a cui ho sempre guardato come una benedizione, favorendo, tramite il part-time, la conciliazione tra lavoro e vita e responsabilità familiari.
Nel corso degli anni ho verificato che il bene della persona sta insieme al bene dell’azienda. Se la persona nel luogo di lavoro si trova bene e fiorisce, è messa nella condizione ottimale per dare tutto ciò che può.
Così l’azienda diventa un fattore di costruzione di civiltà, un po’ come furono i monasteri nel Medioevo, con una sorta di effetto domino, perché la vita buona cui si tende finisce per coinvolgere anche fornitori, autori, clienti e, nella pazienza del tempo, si crea un pezzetto di umanità nuova.
La crescita dell’azienda portò alla decisione di costruire una nuova sede, inaugurata il 19 marzo 2010 nella festa di San Giuseppe, per avere un ambiente di lavoro più confortevole e funzionale; era anche il segno di una fiducia nel futuro. Tale fiducia non sarebbe andata delusa.
Sul finire del 2017 nostra figlia Elisa mi chiese di venire a lavorare a Itaca. Era quanto avevo sempre atteso e sperato. Per di più da tempo ero affaticato dal dovere portare da solo un peso che sentivo sempre più superiore alle mie forze. Ma il mio orizzonte era limitato.
Me ne resi conto in un dialogo con madre Maristella, priora del monastero San Benedetto di Milano. Quando le dissi che mia figlia sarebbe venuta a lavorare con me, si illuminò. «È il segno che Dio benedice l’opera». Non capivo ancora. «Le manda sua figlia perché vuole darle futuro».
Non avrei più dimenticato quelle parole.
In seguito anche l’altra figlia Daniela decise di entrare in azienda.
Insieme abbiamo potuto affrontare la grande prova del Covid. Proprio in quel tempo di smarrimento generale abbiamo condiviso e rimesso a fuoco il senso del nostro lavoro: comunicare bellezza e speranza.
I frutti sono evidenti: in questi anni Itaca si è riorganizzata, rinnovata e consolidata. In una parola: ringiovanita. E io ne sono stato contagiato. In me sento un ardore nuovo; vedo realizzarsi quella promessa di compimento, «del centuplo quaggiù», che mi fu fatta da don Luigi Giussani quando avevo quindici anni.
L’ho visto e lo vedo: la vita non tradisce. A 70 anni compiuti in me brucia sempre di più il desiderio di accendere il cuore degli altri dello stesso fuoco che qualcuno ha acce-
so in me, affinché ciascuno, come Ulisse, magari dopo un viaggio avventuroso, possa approdare a Itaca, ritrovare sé stesso e la casa.
Guardare a questi 35 anni è per me motivo di profonda gratitudine, innanzitutto per la mia famiglia e per i miei collaboratori.
Spesso scorrono nella mente i volti di tante persone incontrate in questi anni, che hanno incoraggiato e sostenuto con simpatia il mio tentativo. Penso – e mi auguro –percepissero che era il mio contributo a un’opera comune a cui tanti hanno messo mano, ciascuno secondo il talento ricevuto: «Generare una civiltà che nasca dalla verità e dall’amore!».
Il mio racconto continua a pagina 31
«Iddio solo conosce il bene che produce un libro in una città, in una biblioteca circolante, in una società di operai, in un ospedale, donato come pegno di amicizia. […].
Diffondete libri buoni nel popolo usando tutti i mezzi che la carità cristiana ispira».
San Giovanni Bosco
all’origine di Itaca vi è la passione per la cura del banco libri allestito in occasione di incontri, feste, vacanze, davanti alla chiesa parrocchiale, in una scuola… Dal 1998 sul sito www.itacalibri.it, nella nostra libreria di Castel Bolognese e nei tanti banchi libri che organizziamo è possibile trovare non solo i libri editi da noi, ma anche una significativa e qualificata selezione di oltre 400 editori. I titoli sono organizzati per generi e percorsi di lettura, che ci stanno particolarmente a cuore.
PERCORSI:
Arte
Cataloghi
Educazione e scuola
Narrativa e poesia
Religione e catechesi
Saggistica
Testimoni persone imprese
Libri in lingua
Libreria dei ragazzi
Cura e salute
La via della bellezza
La via della speranza
Economia e lavoro
Cercate il volto dei santi
Educazione e Scuola
Famiglia
I NOSTRI PREFERITI
Vuoi sapere come selezioniamo i libri da proporre?
Leggiamo, leggiamo e ancora... leggiamo!
Vagliamo con cura i cataloghi di oltre 400 editori e selezioniamo ciò che ha in sè un segno di speranza e bellezza.
Ascoltiamo e tratteniamo!
PERCORSI:
Alla scoperta del mondo
Mi leggi un libro?
Prime letture da soli
Educazione alla fede
Educazione alla bellezza
Letture per la scuola
Preparazione ai sacramenti
Idee regalo
Avventura
Santi e eroi Amicizia
Leggere in famiglia
Crescere leggendo
I NOSTRI PREFERITI
Da sempre ascoltiamo i tanti amici, lettori, educatori, insegnanti, professionisti, sacerdoti che ci propongono –spontaneamente o sollecitati da noi – libri che per loro sono o sono stati compagni nel viaggio della vita.
E così accanto a Fra Cristoforo, Matriona, Miguel Mañara, Violaine si sono aggiunti Innocent Smith, Frodo, lo sceriffo Bell, il principe Caspian, solo per citarne alcuni.
Itaca collabora con tante associazioni e opere per valorizzare e dare uno spazio ai testi più importanti di ogni realtà. Attraverso i libri diamo voce e raccontiamo una vita perché possa comunicarsi come sorgente di bene per tutti.
Oltre all’attività rivolta ai privati, tramite l’area company, il sito itacalibri.it offre servizi di fornitura di libri ad associazioni, aziende, centri culturali, comunità, diocesi, enti, opere, parrocchie, scuole... che abbiano a cuore la promozione del libro come strumento per la edificazione della persona e del popolo.
Da anni collaboriamo con parrocchie, aziende, associazioni e scuole di tutti gli ordini per allestire all’interno dei loro spazi librerie temporanee, dove proporre una selezione di testi preziosi.
Particolarmente interessante è la collaborazione con le scuole. Dare la possibilità di scegliere un libro fin da bambini favorisce la curiosità e un legame affettivo verso la lettura.
Pubblicare è dare alla luce.
Desideriamo mettere in luce parole che accompagnino le persone nella vita.
Questa è la responsabilità che abbiamo come editori.
Libri compagni di viaggio.
editare, etimologicamente, significa dare alla luce, come una madre che dà alla luce un figlio. Il nostro lavoro consiste quindi nel portare alla luce una parola che merita di essere ascoltata da tutti, portata in pubblico, pubblicata.
Il verbo latino edere significa anche mangiare. Certe parole, mangiate e ruminate, sono un vero nutrimento.
Questo è il criterio con sui selezioniamo i libri che ci vengono proposti, che possano nutrire il cuore e la mente di coloro che li leggeranno così da rinvigorirli nel viaggio della vita.
Chi pubblica con noi condivide il desiderio di comunicare quel fuoco, quella bellezza, quelle storie, che vissute, raccontate o lette, trasmettono una passione per la vita.
Chi ha pubblicato con Itaca si è reso conto di quanto lavoro ci sia prima che un libro veda la luce. Ogni libro deve essere un bel libro, in tutti i suoi aspetti, dalla copertina all’impaginazione allo stile, oltre al contenuto, s’intende.
Per questo mettiamo tutta la dedizione possibile
perchè la bozza da cui partiamo diventi un libro “vestito a festa”, in cui il contenuto non rinunci mai alla bellezza.
L’editing è un lavoro dietro le quinte di particolare rilevanza, perché consente – parola per parola e spazio dopo spazio – di passare dalla bozza al libro. È un lavoro teso a ottenere pulizia ed essenzialità, fatto di tagli, controproposte, riscrittura, di verifica della sintassi, della punteggiatura, di controllo delle fonti e delle citazioni, in un costante dialogo con l’autore.
Lo studio grafico include una moltitudine di scelte, che rendono la lettura piacevole e il libro accattivante. La prima riunione in cui il direttore editoriale descrive la sinossi del libro in redazione è vissuta sempre con trepidazione. Dalle suggestioni e indicazioni ricevute, il team grafico inizia un brainstorming fatto di immagini, palette colori, scelta di font e campionari di carte, che determinano la forma del libro.
Da ultimo viene scelto il titolo e realizzata la copertina, di cui nei nostri libri è sempre curato anche l’interno.
Si dice che un libro non va mai giudicato dalla copertina, ma noi cerchiamo di lavorare nella direzione opposta. La copertina deve sicuramente catturare l’attenzione e incuriosire, ma soprattutto restituire il sapore della realtà in cui il lettore si troverà immerso.
Una volta terminato il lavoro preparatorio, viene fatta un’ultima lettura , prima di passare il file al tipografo. Dopo un ultimo controllo, finalmente il libro va in stampa.
Nel frattempo il team commerciale si occupa dei rapporti con la distribuzione, perché il libro entri nelle librerie on-line e fisiche, ben sapendo che lo spazio è limitato (i titoli che escono ogni anno in Italia sono circa 85.000!).
Il momento in cui ci vengono consegnati i libri è sempre magico. Apriamo le scatole e non ci abitueremo mai all’emozione di poter toccare e sfogliare quel libro su cui tanto abbiamo lavorato su computer o fogli volanti. E che dire del profumo della carta appena stampata, se non che andrebbe davvero imbottigliato!
Ora non resta che mettersi comodi, prendere in mano il libro e iniziare a leggere.
ps. Sì, molti dei nostri libri hanno anche la versione ebook. Ma l’esperienza di lettura su carta rimane sempre la nostra preferita, e di gran lunga!
Il nuovo logo vuole esprimere l’idea alla base di Itaca: libri compagni di viaggio, non solo per noi che li leggiamo, ma anche per coloro ai quali li regaliamo, consigliamo, prestiamo.
Il francobollo, infatti, è simbolo del viaggio, sia per chi lo compie, sia per le persone care a cui spedire una cartolina.
Il nome Itaca è all’interno del francobollo, come fosse la destinazione del viaggio.
La barca stilizzata riprende l’iconografia paleocristiana, con il remo che affonda nel mare della conoscenza e della vita.
Le onde richiamano la fisionomia di un libro aperto.
chiusura a bottone
segnalibro
I nostri libri sono pensati come dei taccuini di viaggio, con l’elastico e la chiusura a bottone (il nostro logo impresso sulla banda laterale).
All’interno è presente un’etichetta per il proprio nome e in fondo al libro uno spazio per le proprio note o pensieri che non si vogliono perdere nel viaggio della lettura.
La bandierina che spesso utilizziamo nelle citazioni è un rimando al segnalibro per tenere la pagina e ricordare frasi che ci hanno colpito.
Le sfumature del turchese sono quelle del mare e del cielo.
Sono un rimando a Itaca, al viaggio di Ulisse, al piacere di immergersi nella lettura di un buon libro. Rubando al Manzoni l’espressione di fra Galdino, Itaca è «come il mare, che riceve acqua da tutte le parti, e la torna a distribuire a tutti i fiumi».
Il rosso è il colore del focolare, Itaca, la casa a cui tornare. È il colore del cuore, che può essere scaldato anche dalla compagnia di un buon libro. La tonalità è quella del corallo, rimando ancora una volta al mare. coraLLo
Timbra le collane che hai nella tua libreria.
La mia vocazione editoriale è nata da adolescente quando bruciava il me il desiderio che tutti potessero ascoltare ciò che di vero, di bello, di buono io sentivo.
Da editore non ho cercato di realizzare un mio piano editoriale quanto di portare a tutti un’esperienza di vita e di cultura in cui mi imbattevo o che mi veniva proposta. Era la vita di persone, di opere, di un popolo ciò a cui volevo dare voce.
Così nacque il nostro primo successo editoriale, Il Vangelo secondo Giotto. Avevo ascoltato un incontro di Roberto Filippetti sulla Cappella degli Scrovegni destinato ad alunni della scuola elementare e media. Al termine gli dissi: «Perché non scrivi un libro?».
Ricordo ancora i dubbi che poi mi assalirono quando mi resi conto di quanto bisognasse investire; la tiratura ottimale era di 5000 copie, la spesa era alta: e se non le avessimo vendute? Il libro uscì ai primi di dicembre del 2002 e lo ristampammo una prima volta già nel gennaio successivo fino a una nuova edizione completamente rinnovata a distanza di oltre vent’anni.
Nel legame con la nostra terra di Romagna è nato Il Vangelo secondo Ravenna, scritto da André Frossard, che nelle basiliche ravennati vedeva raffigurato un mondo riconciliato da Cristo risorto. Un libro a cui sono molto legato è L’Innominato. Mi sono detto: se una volta all’anno fosse proposta una perla della letteratura che facesse riflettere le persone sui grandi tema della vita, fino a farne motivo di dialogo, quale beneficio ne avrebbe la società!
Da appassionato lettore dei Promessi Sposi ripresi i capitoli dedicati all’innominato, suddividendoli in circa 30 capitoli per rendere accessibile la lettura anche a lettori meno appassionati. Poi organizzai una serata – memorabile – a Lugo di Romagna col sindaco, il vescovo, un dirigente scolastico, i cui interventi furono accompagnati dalla lettura di alcune pagine. La straordinaria testimonianza raccontata nel libro Maïti. Resistenza e perdono documenta che «il prodigio della misericordia» vissuto dall’Innominato non è solo nella letteratura, ma può toccare il cuore dell’uomo, qualsiasi crimine abbia commesso, e iniziare una nuova vita.
Quello delle testimonianze è diventato uno dei filoni principali della nostra casa editrice. È nota la frase di san Paolo VI il quale affermava che «l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o, se ascolta i maestri, è perché sono testimoni».
In un mondo in cui si sta spegnendo la voglia di vivere, c’è bisogno di vedere che è possibile sperare (a 99 anni mio padre ha pubblicato il suo secondo libro, Non mi sono stancato di vivere).
Uno dei primi titoli fu Dalla tenda della casa, che mi fu dettato dalla mia grande amica Novella mentre stirava montagne di panni delle persone che aveva accolto in casa per gratitudine a una storia che l’aveva fatta rinascere.
Quella stessa storia ha generato personalità che hanno edificato il popolo cristiano in diverse parti del mondo, realizzando una vita nuova da tutti sperimentabile: tra i tanti ricordiamo solo padre Pietro Tiboni e Andrea Aziani. Sentiamo il dovere di custodire e narrare la memoria della loro vita perché sia di esempio e di conforto alla nostra.
Talora grande esempio ci viene dai giovani – Andrea Mandelli, Marta Bellavista, Marco
Gallo, Anna Sangiorgi, Marcos Pou… –, per la radicalità e l’impeto di adesione a ciò che hanno riconosciuto come vero. La loro vita si è compiuta nel fiore degli anni, destando in chi legge la loro testimonianza il desiderio di affrontare il combattimento della vita con la stessa decisione.
Quando scendo nel reparto spedizioni e vedo i libri disposti ordinatamente sulle scaffalature mi vengono in mente i volti degli autori, molti dei quali sono diventati amici. Non solo i loro libri, ma loro stessi sono diventati per me preziosi compagni di viaggio. Itaca è cresciuta così, grazie a tanti incontri. Ricordo quando mi contattò un’insegnante di Ancona che allora non conoscevo, Giorgia Coppari, per propormi di pubblicare il suo primo romanzo, La Promessa. Così Itaca si aprì alla narrativa. In seguito pubblicammo altri romanzi suoi e di altri autori, molti dei quali destinati ai giovani. Tra questi Mina sul davanzale, di Sara Allegrini, che nel 2018 fu tra i vincitori del Premio Bancarellino, il più importante dei premi destinati alla letteratura per ragazzi.
Quel premio è stato assegnato due anni fa anche ad Alessandro Grittini per Costellazione Kurt, in cui affronta una domanda tanto attuale: perché la guerra?
In questi anni abbiamo raccontato anche le opere. Il primo libro di Silvio Cattarina, Torniamo a casa, ebbe grande risonanza e fece conoscere a tanti una realtà, L’Imprevisto, che ha molto da dire sul disagio giovanile e sulla ricchezza che c’è nel cuore dei giovani, temi che ha poi approfondito in altri suoi libri, nei quali vibra una contagiosa passione educativa.
Più recenti i libri de La Mongolfiera, che raccontano storie di famiglie alle prese con disabilità dei figli, o di Famiglie per l’accoglienza, con esperienze di adozione e di affido.
Non teorie sul bene, ma fatti che indicano una strada che c’è, percorribile e proposta a chiunque.
Una persona per me indimenticabile è Marco Martini: è stato per me è un maestro. L’ho ascoltato tante volte parlare di persona, lavoro, intrapresa. Un suo pensiero è entrato nella cultura di Itaca perché sintetizza i tre fattori necessari per un’azienda di fronte a un modo che cambia rapidamente:
Un motivo forte condiviso, delle relazioni fiduciarie fortemente vissute e una cultura comune.
Corollario: «Dieci persone legate da relazioni fiduciarie producono molto di più che dieci persone divise». Sembra la scoperta dell’acqua calda, ma che accada è tutt’altro che scontato.
Per questo ho voluto raccogliere in un volume alcuni suoi interventi ai quali ho idealmente affiancato la Laborem Exercens, di san Giovanni Paolo II, un altro testo per me fondamentale, come lo sono stati Etica della solidarietà e del lavoro, di Józef Tischner, e Il potere dei senza potere, di Václav Havel.
Sono queste alcune delle letture che hanno forgiato non solo la mia mentalità, ma il cuore e la mente di una generazione che si è nutrita di letture in cui era documentata, e pensata, una vita intensamente e responsabilmente vissuta che ci ha messi all’opera.
Negli anni, sempre più persone si sono rivolte a Itaca per pubblicare i loro libri. Il catalogo si arricchiva ed evidenziava temi ricorrenti che sono stati identificati nei nomi delle nostre collane. Essi sono indicativi di uno sguardo consapevole della profondità del cuore dell’uomo (De-Sidera), attento alla testimonianza di persone che, con la loro vita e le loro opere, alimentano e sostengono la speranza (Telemaco) e alla inesausta tensione a inoltrarsi nella complessità della realtà (Alle colonne d’Ercole).
Particolare attenzione è riservata al tema dell’educazione (Il villaggio dell’educazione) e alla pubblicazione di libri di narrativa e poesia, che aiutano a riscoprire sé stessi (Icaro).
All’interno della collana Icaro è rilevante la narrativa destinata ai ragazzi.
«Se Dio vi concede figlioli, pensate ad allevarli per Lui, di instillare loro l’amore di Lui e di tutti gli uomini; e allora li guiderete bene in tutto il resto».
Alessandro Manzoni
Leggere in famiglia fin dai primi anni è un’esperienza carica di affettività. Richiede e dona un tempo e uno spazio da gustarsi insieme, nel silenzio e nella calma. È un tempo prezioso da mantenere anche quando i bambini iniziano a leggere in autonomia.
Amiamo proporre libri che accompagnino quel tempo col desiderio di custodire nei ragazzi la meraviglia, sostenere la grandezza delle loro domande e infondere la certezza che la vita ci è donata ogni istante perchè siamo amati.
La Compagnia degli Esploratori di Meraviglie è una collana pensata per i bambini che amano andare alla scoperta del mondo e desiderano creare con le proprie mani.
Osservando la bellezza che si può trovare nella natura, nell’arte, nel tempo, nella storia, si scopre che ognuno di noi è chiamato a collaborare alla creazione del mondo attraverso la custodia e la meraviglia. Che in fondo non sono che segni e semi di speranza.
I sussidi per la Prima Comunione Le domande grandi dei bambini hanno acceso il desiderio di pubblicare libri che sostengano le famiglie e i catechisti nell’affascinante compito dell’educazione alla fede.
Sono nati perciò libri curati, preziosi nella forma e nei dettagli, con immagini di arte, miniate o illustrazioni non banali con una premessa: se la fede è quanto abbiamo di più prezioso da testimoniare, i libri che la riguardano devono essere i più belli che riusciamo a fare. Diversamente come potremo essere credibili agli occhi dei bambini?
Perché tu sia felice. Eucaristia nutrimento della vita ripercorre il cammino che ha reso gli apostoli certi che Gesù era il nutrimento di cui avevano bisogno nel cammino della vita.
Il libro è impreziosito da un ricco apparato iconografico e da una parte personalizzabile, perché ogni bambino capisca che Gesù è venuto proprio per lui o lei.
Storia di Gesù. Un dono disceso dal cielo nasce per accompagnare i ragazzi che si accostano ai sacramenti, ma anche come lettura in famiglia o a catechismo.
«Bisognerebbe scrivere di cose eterne per essere certi che saranno attuali» scriveva Simone Weil
Nella storia è accaduto un fatto unico: la risurrezione di Gesù. Questa buona notizia è stata diffusa da coloro che ne erano stati testimoni oculari. Dalla risurrezione inizia questa Storia di Gesù, che ne ripercorre l’infanzia, gli incontri, le parole, i fatti, che si fissarono nella memoria di quei primi amici che li trasmisero perché ogni uomo potesse accoglierlo come il grande amico della propria vita.
Questa storia è custodita nei Vangeli e nei luoghi della Terra Santa dove Gesù ha vissuto la sua vita terrena. Ad essi è dedicata l’appendice
Storia di Gesù e il poema di Parsifal sono gli ultimi titoli della collana Gli Odissei, inaugaurata con il mito di Gilgamesh, il più antico poema della storia, che prima di essere scritto è stato tramandato a voce per secoli. Eppure è giunto a noi e ancora ci conquista. Gli Odissei desiderano essere questo. Libri che affascinano bambini e ragazzi perché parlano al loro cuore, che desidera bellezza, verità, giustizia, infinito. Desidera che le cose belle durino per sempre, che la vita sia grande, piena, realizzata. Che la vita sia Vita.
gli odis
«Nella classe del signor Germain per la prima volta in vita loro, i ragazzi sentivano di esistere e di essere oggetto della più alta considerazione: li si giudicava degni di scoprire il mondo».
Albert Camus
Per destare nei bambini e nei ragazzi l’amore allo studio, il gusto di inoltrarsi nella ricchezza e nella bellezza della realtà occorrono docenti appassionati che guardano con stima i loro alunni. Itaca scuola nasce nell’ambito dell’esperienza didattica maturata in decenni di insegnamento, che ha spinto alcuni docenti di opere educative a realizzare libri per la scuola primaria e secondaria di primo grado che ne esprimessero la quotidiana tensione a «insegnare educando».
Abbiamo accolto e fatto nostro il desiderio di questi docenti di fare emergere tutte le potenzialità e i talenti degli alunni, fino a mettere tempo ed energie per creare libri liberi da logiche di mercato, strumenti frutto di esperienza didattica e riflessione costante sulla disciplina.
Abbiamo messo cura e passione nel progetto grafico ed editoriale, nella ricerca iconografica e nella creatività delle
illustrazioni. Tutti i volumi si caratterizzano per la ricerca dell’essenzialità per valorizzare la forza dei contenuti.
Libri belli, che non vogliono essere “normativi” o trasmettere asettiche nozioni, ma destare affetto, curiosità, passione e insegnare un metodo di studio attraverso la proposta di grandi cose.
Del resto in latino la parola studium rimanda alla sfera affettiva: desiderio, amore di qualcosa, propensione, passione, cura; studiosus si dice di persona sollecita, diligente, intenta con ardore, dedita.
A complemento di tale produzione sono stati realizzati Il tesoro nel campo, per l’insegnamento della religione (adozione alternativa) e Esploratori di meraviglie, libri per i compiti delle vacanze.
«È
attraverso l’educazione che si costruisce un popolo come coscienza unitaria e come civiltà. Il leggere partecipa di questo compito educativo per la ricostruzione dell’umano».
Luigi Giussani
«L’Infinito stesso, per farsi risposta che l’uomo possa sperimentare, ha assunto una forma finita.
L’uomo è fatto per un Dio infinito che è diventato carne, che ha assunto la nostra umanità per attirarla alle altezze del suo essere divino».
Benedetto XVI/Joseph Ratzinger, Fatti per l’Infinito
«Perdono. Le chiedo perdono. Cosa posso fare adesso?
Come posso riparare il male commesso?»
«Con l’amore» gli dissi.
«La sola risposta al male è l’amore».
Maïti Girtanner, Maïti. Resistenza e perdono
«La distruzione generale non impediva il ricambio delle stagioni, il rinnovarsi della natura che, puntuale, sbocciava al ritmo di sempre. Presto sarebbe arrivata la Pasqua. Cristo, anche quest’anno, sarebbe uscito dal sepolcro e sarebbe risorto, vincendo la morte».
Maria Landi, Un’infanzia nella bufera
«Perché se questo falegname di paese può mutare le leggi di natura, nulla più sarà come prima, per nessuno di noi. Te ne rendi conto, Simone?».
Lloyd C. Douglas, Il Grande Pescatore. Il romanzo di Pietro
«La cosa che chiedo quando mi alzo è “CONQUISTAMI”.
Non ho un desiderio più grande. Io voglio stare con Gesù».
Marta Bellavista, Voglio tutto
«Il bene che un adulto fa a un giovane resterà per sempre. Ogni parola, ogni gesto, ogni sguardo scende nel suo cuore e, quando è ora, tornerà su, per produrre frutti insperati».
Silvio Cattarina, Silenzio, ragazzi, passa il treno
Regalare un libro è un gesto di amicizia. Regalato
Ulisse è il prototipo dell’uomo.
Il suo era un viaggio verso il centro, verso Itaca, cioè verso sé stesso.
Tutti noi siamo un po’ come Ulisse.
In ogni viaggio si rischia di perdersi.
Se si riesce ad uscire dal Labirinto, a ritrovare il proprio focolare, allora si diventa un altro essere.
Mircea Eliade
Taccuino di viaggio. Book Journal www.itacaedizioni.it/taccuino-di-viaggio
Edizione riservata fuori commercio © 2025 Itaca srl, Castel Bolognese
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ISBN 978-88-526-0818-6
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